In Camerun il traffico di scimmie da mangiare

YAOUNDE – Ambientalisti e animalisti temevano da tempo uno scenario drammatico per la sopravvivenza in Camerun dei grandi primati. Ma la situazione sembra peggiore di quanto si pensasse: numeri sempre maggiori di gorilla e scimpanzé delle foreste pluviali vengono uccisi per soddisfare le esigenze alimentari del Paese. Ma non solo, i trafficanti infatti hanno ridotto il rischio di essere arrestati commercializzando non più il corpo dei primati, pieno di carne ma più grande e ingombrante da trasportare, bensì singoli arti, teste e ossa separatamente, anche per fornire il commercio di ‘materiale’ per pratiche mistiche. Ciò consente loro maggiori guadagni e meno rischi, accelerando in maniera impressionante il declino della popolazione dei grandi primati delle foreste pluviali del Camerun.

I cuccioli di gorilla e scimpanzè venduti come animali domestici, i genitori come carne da macello, tutto questo attraverso la strada del traffico di avorio, dove bracconieri e trafficanti si muovono grazie a coperture ottenute corrompendo le forze dell’ordine locali. Secondo una stima degli attivisti anti-bracconaggio, entro 10 anni le grandi scimmie potrebbero scomparire dal territorio, già oggi infatti si contano solo circa 300 esemplari selvaggi di gorilla specie Cross River.

Solo negli ultimi 4 mesi i Ranger e le Forze di sicurezza locali hanno arrestato oltre 22 trafficanti di scimmie, sequestrando un bottino totale di 34 teschi di scimpanzé e teste ‘fresche’, 24 teschi di gorilla e teste ‘fresche’, 16 arti di scimmia e ossa della mascella e di altre parti. Tuttavia non intaccando minimamente il crimine contro i primati.

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