Il turismo a Napoli? “Ognuno faccia la sua parte!” (Parte 2 di 2)

NAPOLI – Continua la nostra intervista con Enzo Troiano, dell’Azienda Autonoma Cura e Turismo di Napoli. Nella prima parte dell’articolo abbiamo affrontato argomenti inerenti l’organizzazione dell’Agenzia Regionale per il Turismo, determinando che il settore turistico campano dovrebbe essere gestito come un’amministrazione pubblica, ma libera dal controllo politico; in questa seconda parte pubblichiamo le risposte riguardanti il turismo concreto, cioè il ‘servizio’ di eccellenza di cui dovrebbe godere il turista in visita in Campania.

Turismo: i collegamenti con le isole?

«Sulle questioni tecniche non ho competenze. Ma le gestioni private presentano problemi ovvi. Per esempio, il privato che spende denaro per l’acquisto del gasolio di un traghetto, se per una corsa avrà a bordo poche persone, la salterà, e sposterà tutto alla successiva corsa, creando disagi ai turisti e problemi di capienza, perché la nave si riempirà poi eccessivamente. Guarda caso, queste problematiche nascono d’inverno, quando c’è basso traffico turistico, mentre d’estate, a ogni ora, partono aliscafi stracolmi anche col mare mosso.»

Perché?

«La commistione pubblico-privato andrebbe rivista in ambito politico: il privato persegue solo il profitto, e quando non ha interesse a far viaggiare un traghetto semivuoto non lo fa partire: basta che lamenti un problema tecnico, chi potrebbe mai contraddirlo? Ci vorrebbe una perizia tecnica ogni volta per verificare il problema.»

Come rimediare?

«In casi simili il trasporto marittimo dovrebbe sottostare a verifiche da parte dello Stato; inoltre le Istituzioni dovrebbero conferire più risorse ad aziende pubbliche come la Caremar, affinché effettui più corse, colmando le lacune dei privati. Noi paghiamo le tasse anche per avere un servizio marittimo quando ci sono pochi passeggeri sulle navi.»

Come attrarre turismo a Napoli?

«È necessaria una sinergia tra i servizi. Se editiamo il QuiNapoli con gli orari del metrò, che però passa ogni quindici minuti invece che ogni sei come stabilito; oppure l’aliscafo non parte perché non ha convenienza, come facciamo a offrire un buon servizio? Napoli è una città non solo di passaggio o di villeggiatura, ma anche di turismo culturale. Innanzitutto devono funzionare i servizi che permettano ai turisti di transitare agevolmente. Per il turismo culturale devono scattare invece sinergie coi musei, con le biblioteche, con le librerie, con i privati. Il turista deve conoscere tutti gli eventi culturali disponibili, altrimenti io posso anche attirare il turista e informarlo col QuiNapoli, ma poi non tornerà più.»

Chi dovrebbe occuparsene?

«Non dipende solo dagli Enti pubblici, ma anche da altri settori della città che, per vivere di turismo, devono darsi regole serie, offrire servizi funzionanti: relazionarsi con educazione ai turisti, pulire le camere negli alberghi e tanto altro ancora. Ma ovviamente anche il Sindaco e il Comune devono fare la loro parte, non solo occupandosi direttamente di informazione turistica, come sembra moda recente, il Comune deve assicurare che le strade di Napoli siano pulite, che non sprofondino. È inutile che ci siano tanti Enti pubblici a erogare servizi turistici se poi la città non funziona. E infine la Regione deve occuparsi solo dei controlli sui servizi offerti, tramite gli Assessori. Insomma ognuno deve fare solo il proprio lavoro, altrimenti ci saranno sempre inefficienze!»

By Riccardo Bruno

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