Il Presidente di “Noi e Piscinola” «In futuro un forum delle associazioni di Napoli» (Parte 2 di 2)

NAPOLI – Prosegue l’intervista a Umberto Laperuta, presidente dell’associazione Noi e Piscinola. Nella prima parte abbiamo pubblicato le risposte riguardo le iniziative culturali svolte al Teatro Area Nord di Napoli, situato nel cuore del quartiere Piscinola. Di seguito proponiamo la seconda parte dell’intervista.

Sig. Laperuta, il cineforum?

«È partito l’anno scorso: dopo il successo di eventi organizzati da Noi e Piscinola abbiamo cercato di rivolgere queste nostre esperienze a tutta l’area nord. Abbiamo organizzato tanti eventi, a partire da quello in favore di Erri De Luca, insieme ad altre associazioni del territorio: il Gridas, Donne In Rete, il Mammut, Legambiente e tante altre. Noi di Noi e Piscinola abbiamo sempre sognato di avere un appuntamento fisso con tutte queste associazioni per mettere insieme idee, progetti, per avere un impatto maggiore della singola associazione. Negli ultimi anni, a Napoli, sta aumentando il desiderio di cittadinanza attiva, ed è un fenomeno molto interessante se lo inquadriamo in un momento storico dove c’è la massima sfiducia, a mia memoria, nei confronti della politica.»

Con troppe associazioni non si corre il pericolo di una frammentazione delle iniziative civiche?

«Vedi, a Napoli, da un lato ci sono esperimenti come quello dell’ex-OPG di Materdei o quello dell’Asilo Filangieri al Centro storico, che sono laboratori, esperimenti coraggiosi, un po’ anarchici. Esperimenti che la mia generazione, negli anni ‘70 ha visto in città come Londra, o Berlino, con le istituzioni che donavano ad artisti e/o studenti strutture dismesse e quindi si avevano dei centri sociali, vere ‘factory’ di arte, di nuove proposte culturali. A Napoli siamo ancora agli albori, ma la traccia mi sembra quella, fatte le debite differenze. Queste iniziative sono ancora viste come ai margini della legalità. Penso che questo sentiero sia giusto: recuperiamo queste strutture con la volontà dei cittadini di operare in prima persona di recuperare questi beni e redistribuirli. Come si parla di beni confiscati alla camorra, così qua possiamo parlare di beni ‘confiscati’ al degrado e all’abbandono.»

Dunque come vede l’associazionismo?

«Hai parlato di frammentazione ma io non la vedo, vedo invece un forte desiderio di unirsi e fare rete, unire le forze e i saperi, per un arricchimento. E noi, nel nostro piccolo, abbiamo creato il cineforum che abbiamo chiamato “Pupille & Papille”, perché dopo la proiezione del film mangiamo un piccolo spuntino. La particolarità di questo cineforum è che il suo nucleo fondante è costituito da ben sedici associazioni del territorio che caratterizzano fortemente le tematiche di alcuni dei film proiettati. Tramite questi film le associazioni pongono determinati argomenti all’attenzione dell’uditorio. Per esempio, tra i film, ce ne sarà uno che parla dell’arte Rom. Questo cineforum ha l’obiettivo di essere accogliente verso tutti e noi siamo desiderosi di far conoscere ai cittadini di Napoli la realtà del TAN e dell’area nord. Quest’anno il Comune offrirà anche una navetta che parte da vari punti della città e che gratuitamente porterà lo spettatore, per esempio, dal centro storico a Piscinola al TAN.»

Al TAN insieme a tante e diverse associazioni, come ci siete riusciti?

«La creazione di questo cineforum nasconde un mio personale sogno, condiviso da tutta la mia associazione: quello di realizzare un vero e proprio, non dico forum, ma nucleo di associazioni, di tutti i quartieri di Napoli. Una sorta di polo, un appuntamento, o più appuntamenti annuali itineranti di un raduno tra tutte le associazioni. In un primo momento di tipo conoscitivo, divulgativo, per ascoltare le esperienze di tutti; poi partendo da questo conoscersi, ci sarà il sogno di creare progetti comuni da sottoporre alle Istituzioni.».

By Riccardo Bruno

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