Il petrolio alle Falkland infiamma i rapporti tra Argentina e Gran Bretagna

LONDRA – Il petrolio potrebbe riaccendere un nuovo conflitto alle Falkland tra Argentina e Gran Bretagna, mentre sul sito web del ministero della Difesa britannico compare, probabilmente per errore, l’intero sistema difensivo delle Isole Falkland, colonia inglese vicina alle coste argentine, reclamate storicamente da Buenos Aires.

Il documento apparso sul sito web del ministero della Difesa britannico rivela l’esatta collocazione dei campi di volo, le coordinate Gps delle caserme e la posizione dei depositi di munizioni. Insomma, tutto l’occorrente informativo che potrebbe servire all’Argentina per programmare un’eventuale invasione. Questo errore segue di pochi giorni la notizia diffusa dai media britannici circa l’inizio delle perforazioni petrolifere in mare al largo delle Falkland, da parte di un gruppo di società di esplorazioni britanniche che hanno annunciato di aver trovato petrolio e gas in una zona cuscinetto a nord delle Isole: “Una buona prova iniziale di 27,9 metri di riserva petrolifera e 18,5 metri di riserva gas”.

Al riguardo, il governo argentino ha annunciato che metterà in campo ogni sforzo per per impedire le perforazioni e le esplorazioni: “l’estrazione del petrolio al largo delle isole Falkland è illegale. Una nuova piattaforma petrolifera in mare aperto è appena arrivata per cercare idrocarburi nell’area, ciò comporta un enorme rischio ambientale. Vogliamo che i proprietari delle aziende di esplorazione vengano processati secondo le leggi argentine e statuti internazionali: i dirigenti petroliferi britannici rischiano fino a 15 anni di carcere e multe pari a 1,5 milioni di barili di petrolio, nonché la confisca delle attrezzature ed eventuali idrocarburi estratti.” ha detto Daniel Filmus, il Segretario di Stato argentino per le questioni relative alle isole Falkland.

Di tutt’altro avviso ovviamente la Gran Bretagna, che ha risposto attraverso un comunicato del ministero degli Esteri: “Il governo britannico sostiene inequivocabilmente il diritto degli isolani delle Falkland di sviluppare le loro risorse naturali per il proprio vantaggio economico”. Inoltre, non bastasse, il Segretario alla Difesa britannico, Michael Fallon, aveva annunciato già a marzo un incremento delle difese dell’arcipelago, con un potenziamento delle 1.200 truppe già lì schierate e la modernizzazione delle batterie di missili anti-aerei.

Le tensioni dunque tra Argentina e Gran Bretagna continuano a salire, ciò riporta indietro le lancette dell’orologio, quando nella metà del 1800 gli inglesi strapparono le isole all’Argentina. O durante la prima guerra mondiale, quando proprio alle Falkland gli incrociatori tedeschi furono sconfitti dalla flotta inglese, chiudendo loro il passaggio dall’Oceano Pacifico all’Atlantico. E ancora in tempi ancor più recenti, il 2 aprile 1982, quando le Falkland furono occupate da una spedizione militare argentina, inviata dalla dittatura militare al governo; ma la reazione britannica non si fece attendere: navi da guerra, sottomarini nucleari, aerei e truppe d’assalto in poche settimane riconquistarono il territorio, contribuendo in maniera decisa alla fine della dittatura militare post Videla in Argentina, soprannominato l’Hitler della Pampa.

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