Hamas e ANP, fratelli contro

GAZA – Hamas oggi ha espresso tutto il suo dissenso contro il presidente palestinese Abu Mazen: “Vuole sabotare la riconciliazione nazionale. Parla a nome di americani e israeliani.”, e lo ha fatto attraverso il suo portavoce Fawzi Barhum, il quale ha attaccato il capo dell’Autorità Nazionale Palestinese dopo le sue ultime minacciose dichiarazioni pubbliche: “L’Anp non accetterà a Gaza un condominio di potere con Hamas. C’è un governo ombra di 27 vice ministri che guida il paese, e il governo di unità nazionale non può far nulla sul territorio”.

Dunque sono vicini alla rottura Hamas e l’ANP, e la motivazione principale è la ricostruzione di Gaza dopo i bombardamenti di Israele, ovvero una battaglia tutta palestinese per la gestione dell’enorme quantità di soldi necessari alla ricostruzione delle città colpite dal paese ebraico durante l’operazione “Protective Edge”.

Abu Mazen reciterà il ruolo di moderato per favorire il flusso di denaro e i materiali necessari ad avviare il processo di ricostruzione, così come promesso agli ‘accordi’ egiziani de Il Cairo, città dove si terrà in data 12 ottobre la conferenza internazionale sulla ricostruzione nella Striscia di Gaza. Dunque Hamas a ragione rivendicherà fino alla fine il suo ruolo di opposizione alla linea di Abu Mazen, ‘dettata’ dal paese egiziano, gli USA e Israele, che oltre ad aver ottenuto, grazie ai bombardamenti, l’eliminazione di quasi duemila palestinesi, per la maggior parte civili, ora incassa anche il successo per la quasi decisiva rottura tra le due autorità palestinesi. Divide et impera.

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