Giornalismo. Al PAN in ricordo di Francesca Pilla

NAPOLI – Sono trascorsi già tre mesi dalla prematura scomparsa della giovane giornalista Francesca Pilla, di appena 40 anni, capostipite del giornale napoletano “Il Manifesto”, e successivamente anche dell’inserto “Metrovie”, giornale che ha visto transitare molti affermati giornalisti tra cui la penna del noto scrittore Roberto Saviano.

Lunedì 22 agosto 2016 è stata ricordata con un incontro al PAN di Napoli, curato da Daniela Wollmann. Per un intero anno, ogni 22 del mese, si celebrerà il ricordo di Francesca, scomparsa dopo una lunga malattia combattuta con tenacia. E a partire dal prossimo 22 maggio, anniversario della sua morte, il memoriale si terrà una volta l’anno.

Daniela Wollmann ha introdotto così l’incontro: “Abbiamo deciso di ricordare Francesca Pilla con un simbolo, attribuendo il suo nome alla nostra biblioteca, facendolo come sempre attraverso l’arte. Questa volta a supportarci è il genio di Luigi Mazzella, artista napoletano, di cui una delle opere rappresentate al PAN quest’oggi prende il nome di Vita spezzata.”

L’incontro però non è stato un encomio funebre, anzi ha avuto lo scopo di ricordare Francesca per le sue qualità, per le sue doti, per la sua tenacia e dedizione, un vero esempio per tanti giornalisti. Ma oltre al suo lavoro, la Pilla è ricordata da colleghi, amici e familiari per la sua dolcezza: in tanti erano presenti all’evento, partecipando con parole colme di gioia, tutti molto emozionati per una sofferenza ancora tropo forte. Tra le varie testimonianze, significativa è stata quella del collega Arnaldo Capezzuto, che conosceva la Pilla da molti anni. Per Arnaldo la giornalista non era solo una collega, ma un maestro: da lei ha appreso la vera essenza del giornalismo napoletano.

Stefano Colasurdo

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