Foresta amazzonica in pericolo

MANAUS – Il WWF e altre associazioni ambientaliste lo denunciano da anni, ma oggi arriva una conferma ufficiale dai dati satellitari: aumenta la deforestazione dell’Amazzonia, negli ultimi 50 anni la foresta, che si trova per oltre il 60% in territorio brasiliano, ha perso più di un quinto della sua superficie; e nel rapporto fornito dall’organizzazione no profit “Imazon” si legge che a settembre sono stati rasi al suolo almeno 402 km quadrati di foresta, il 290% in più rispetto allo stesso mese del 2013. Inoltre risulta notevolmente incrementato anche il fenomeno delle foreste degradate, superfici molto sfruttate dal disboscamento o arse: nel mese scorso erano 624 km quadrati, ma nel settembre 2013 erano ‘appena’ 16 km quadrati.

La foresta amazzonica, che si estende su un’area di oltre 7 milioni di km quadrati, di cui ben 5,5 milioni di zona boschiva, ha registrato un tasso di disboscamento complessivo del +29% annuo. Tuttavia non sono stati ancora resi noti tutti i dati ufficiali di questa attività su suolo brasiliano, perché si teme che possano influire sull’esito del ballottaggio delle elezioni presidenziali brasiliane che si terranno il prossimo 26 ottobre: Marina Silva, leader ambientalista evangelica sconfitta al primo turno delle presidenziali brasiliane, ha dichiarato di appoggiare il candidato di centro-destra Aécio Neves contro la presidente uscente di sinistra Dilma Rousseff: “Prendo atto degli impegni di Neves e dichiaro di dargli il mio voto e il mio sostegno”, impegno evidentemente ambientalista a tutela della foresta amazzonica.

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