Dove sono i soldi per il Diritto allo studio? Presidio alla Regione Campania

NAPOLI – In questo articolo, e nella seconda parte, abbiamo affrontato il disagio che stanno vivendo gli studenti universitari in Campania. Gli intervistati, oltre ad affermare che “studiare in Campania non conviene” hanno preannunciato un presidio davanti la Sede della Regione che si terrà venerdì 27 febbraio alle ore 11:00 fuori la sede dell’Ente a Palazzo santa Lucia, per ottenere l’immediato sblocco dei pagamenti delle borse di studio e dei debiti che l’Ente regionale ha maturato nei confronti delle organizzazioni universitarie. In particolare, l’Amministrazione ha un debito di 6 milioni di euro nei confronti dellA.Di.Su Orientale e di ben 41.902.523,03 di euro nei confronti della Federico II: questi soldi sono, erano, necessari per garantire l’erogazione delle borse studio, servizi per le mense e studentato, ma ormai sembra non siano garantiti neppure i fondi per pagare gli stipendi ai dipendenti.

Tutto ciò in nome del Patto di Stabilità? No, non è così, la cosa scandalosa infatti è che gran parte di questi soldi “derivano dalla Tassa Regionale per il Diritto allo Studio pagata annualmente dagli studenti o dal Fondo Integrativo Ministeriale, stanziato annualmente dal Ministero dell’Istruzione”, cioè sono tasse anticipate alla Regione Campania per un preciso motivo: le Università devono funzionare bene e agli studenti deve essere garantito il sano e libero Diritto allo studio. Ma da anni ormai non è più così.

Dove sono finiti i soldi?” Questo è ciò che si chiedono gli studenti. E’ possibile che la regione Campania stia facendo ‘cassa’ a discapito del Diritto allo Studio degli studenti Campani? Sì perché questo accade principalmente da noi. “Così non si può andare avanti”, affermano furiose le organizzazioni universitarie degli studenti, su tutte la LINK, il Coordinamento Universitario che mette in rete le realtà universitarie locali di ispirazione sindacale e politica, autonome, indipendenti e autofinanziate, con l’obiettivo di promuovere i diritti degli studenti universitari e di affermarne il protagonismo nella costruzione di una società più giusta. E una Società più giusta è proprio ciò che serve in Italia.

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