Disabilità. Michele Scandiffio dell’AIFA: “Le Associazioni devono protestare insieme!”

NAPOLI – L’associazione Tutti a scuola per il 5 novembre ha proclamato una manifestazione nazionale a Roma contro la legge di stabilità che ha tagliato nuovamente i fondi per le disabilità. Tantissimi bimbi e ragazzi si vedono negato il diritto all’istruzione, perché a causa dei tagli gli enti locali non riescono a provvedere ai servizi di trasporto né assicurare gli insegnanti di sostegno scolastico. Tutti questi ostacoli vanno a sommarsi alle problematiche quotidiane che la persona disabile è costretta ad affrontare, sola. Nel nostro percorso alla scoperta delle attività associative a sostegno dei diritti delle persone disabili abbiamo incontrato Michele Scandiffio, referente AIFA, l’Associazione Italiana Famiglie ADHD, per Napoli e provincia. A lui abbiamo rivolto le nostre domande per saperne di più.

Signor Scandiffio, cos’è l’ADHD?

«È una patologia cronica che continua ad affliggere oltre la metà di coloro che ne soffrono da bambini e perdura nell’adolescenza e nella vita adulta. I sintomi principali sono deficit d’attenzione, impulsività e iperattività. L’ADHD comporta conflitti familiari, relazioni difficili, malesseri fisici psicosomatici, abuso di sostanze, disturbi dell’alimentazione. L’adolescenza è già di per sé un’età critica, figuriamoci le difficoltà dei ragazzi ADHD!»

Che problematiche presentano gli adolescenti ADHD?

«Vogliono decidere da soli cosa fare, dove andare, mentre i genitori li vorrebbero sempre con sé. Non riescono ad approfondire il pensiero e saltano facilmente da un argomento all’altro. Se contraddetti reagiscono con una risposta oppositiva, con un argomento contrario, non riescono mai ad accettare o ricordare tutto quello che non sembra loro logico e convincente. Insomma, la maggior parte delle indicazioni dei genitori!»

Ciò che conseguenze ha?

«Spesso, avventatamente, si dedicano ad attività pericolose. Hanno uno scarso autocontrollo e alcuni non hanno ancora raggiunto una certa autonomia. I ragazzi ADHD sono i primi a soffrire dei loro comportamenti estremi e delle reazioni che provocano negli altri. Si sentono soli e senza alcun aiuto, incompresi da tutti.»

Come si ripercuote ciò sui loro rapporti?

«Gli adolescenti ADHD si sentono osservati e criticati, ma sono consapevoli di essere diversi e si legano a ragazzi che avvertono simili a sé. Il peggio arriva quando crescono, con l’uso di alcol e droghe spesso a causa dell’emarginazione e del senso di fallimento che li accompagna.»

Di cosa hanno bisogno?

«Di punti di riferimento e a volte lo trovano in persone con cui riescono purtroppo a stabilire solo rapporti stretti, ma turbolenti. Molti invece possono cadere in profonda depressione. Persone esterne all’ambiente familiare che offrono il loro sostegno e la loro amicizia sono in grado di aiutarli. Di fondamentale importanza è la terapia multimodale (Terapia che combina i farmaci con interventi socioeducativi –ndr) operata da professionisti esperti assieme alla famiglia.»

Cosa si può fare per aiutare le persone disabili?

«Solo chi vive con una persona affetta da disabilità grave sa come si soffre, perchè è costretto a sacrificare un’ampia parte della propria vita per dedicarsi anima e corpo a prestare cure e aiuto a chi da solo non può farcela. Il disabile è considerato il livello più debole della società! Là dove ci vorrebbe un sostegno maggiore le Istituzioni effettuano sempre più tagli. La politica, la scuola, la società non vedono i disabili o fanno finta di occuparsene. Le famiglie, sole, non potranno mai farcela, le difficoltà sono tante. La solita risposta dei politici, che non ci sono soldi, guarda caso colpisce sempre per i più deboli. Dobbiamo organizzarci in manifestazioni nazionali con tutte le Associazioni, solo così potremo cominciare ad avere i nostri diritti. Si deve dare maggiore sensibilità, rispetto e precedenza ai Disabili.

By Riccardo Bruno

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