Cultura. La biblioteca ad alta voce

VARESE – Si è svolto sabato 19 maggio alle ore 18:00 il primo incontro del Festival del paesaggio Nature Urbane, dal titolo “La biblioteca ad alta voce”, che ha visto coinvolti l’attrice Elisabetta Pozzi e il regista Andrea Chiodi in letture di opere letterarie con lo scopo di interagire con gli uditori.

Elisabetta Pozzi e Andrea Chiodi hanno dato vita a un interessante pomeriggio all’insegna della lettura. L’idea è nata nel contesto di “Nature Urbane”, il Festival varesino che promuove il territorio urbano e il paesaggio, che avrà luogo a fine settembre. Ad anticiparlo è stato istituito “Nature Urbane Pop-Up”, una serie di quattro incontri in svolgimento dal 19 al 24 maggio 2018, che si propongono come racconto animato della città.

Come spiegato dal presidente della commissione cultura, il dott. Enzo La Forgia, “I pop-up sono illustrazioni per bambini, cioè superfici bidimensionali che, come per magia, fanno scoprire nuove dimensioni di un’immagine del libro già conosciuta.”. Al riguardo, durante l’incontro sono state presentate varie letture tratte da romanzi, racconti e poesie. La Forgia ha spiegato l’intento dell’incontro: “Quando siamo entrati qui avevamo una voce bassa, come si è soliti fare quando si entra in una biblioteca, poi abbiamo iniziato a prendere confidenza con un luogo che è stato scompaginato per dare vita a un incontro ad alta voce.”.

L’attività ha aperto la rassegna con un’ottima presentazione. Il Juke Box letterario ha riscosso molto successo sovraffollando la stanza di appassionati bibliofili. Il merito va all’organizzazione di Nature Urbane, che ha aperto le proposte agli invitati, i quali hanno scelto liberamente le opere da far leggere al regista Andrea Chiodi, che ne ha diretto l’organizzazione e ha presentato la serata, e all’interprete Elisabetta Pozzi: attrice di prosa italiana, che nel corso degli anni ha lavorato sia in teatro che per il cinema interpretando diversi classici femminili. La sua pluriennale esperienza emerge nella sicurezza della recitazione di brani appena ricevuti. È così che Elisabetta si è messa a interpretare ad alta voce brani intimi, non come interprete degli autori, ma trasmettendo l’essenza del racconto. Accompagnata da una perfetta dizione e da una voce profonda e marcata, l’attrice ha saputo coinvolgere i lettori facendoli mettere in gioco con interpretazioni ad alta voce: da Ritsos a Calvino, è riuscita a entrare nelle varie sfaccettature dei racconti, estraendo la voce del testo.

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