Corte egiziana: i gay stranieri fuori per sempre dal Paese

IL CAIRO – Martedì 14 aprile la Corte Amministrativa Egiziana ha emanato un provvedimento che autorizza il Ministro dell’Interno a deportare gli stranieri omosessuali e a impedirgli il rientro nel Paese.

La decisione è avallata da una sentenza di giudizio per la quale al Ministro degli Interni  è stato concesso di bandire un cittadino libico in terra egiziana accusato di essere omosessuale. L’uomo era stato accusato nel 2008 di “aver praticato dissolutezza” in cambio di denaro. Nel ricorso in appello il presunto omosessuale ha dichiarato di essersi diplomato in una scuola egiziana e il bando gli avrebbe impedito di continuare gli studi superiori.

Dalia Abdel Hameed, ricercatrice in tema di problematiche dei transgender all’EIPR, Egyptian Initiative for Personal Rights, ha definito la decisione della corte una ‘sepoltura’. Ha inoltre aggiunto che La decisione permette allo stato di fomentare l’astio nei confronti degli omosessuali e va in perfetta sintonia con la campagna che lo stato ha intrapreso nel 2013. Da un anno e mezzo infatti, il governo ha cominciato a ‘seguire’ i cittadini e il proprio orientamento sessuale, dunque la propria identità di genere.

Tra il 2013 e il 2014 la polizia ha arrestato circa 80 persone accusate di essere gay o transgender: agli arresti seguono, generalmente, trattamenti umilianti, come violenza fisica e minacce di stupri, oltre che alla pubblica rivelazione dei volti e dei nomi degli arrestati. Tra i tanti episodi ricordiamo l’arresto di 26 uomini colti in flagranza di reato in un bagno turco a Downtown Cairo nel dicembre 2014, ritenuti parte di una rete omosessuale, che sono stati poi rilasciati.

La legge egiziana non bandisce chiaramente l’omosessualità, ma l’articolo 9 del 1961, ovvero la legge anti-prostituzione, punisce con la reclusione da tre a cinque anni chi incita alla depravazione e all’immoralità. Secondo la ricercatrice Abdel Hameed, la decisione della Corte Amministrativa è una violazione del rispetto della privacy personale, un principio che sembra andare via via scomparendo in Egitto. Inoltre è un provvedimento che potrebbe, in un tempo non troppo lontano, esacerbare la già brulicante xenofobia: “Non sappiamo – ha detto la Abdel Hameed – fino a che punto il provvedimento potrà essere applicato agli stranieri. E questo ci preoccupa”.

By Margherita Sarno

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