Clima. Il 3° seminario del WWF Napoli: gli effetti sulla salute

NAPOLI – Nel pomeriggio di giovedì 23 giugno si è svolto il 3° seminario sul clima dal titolo “Cambiamenti climatici e impatto sulla salute”, con il patrocinio della Città Metropolitana di Napoli e dell’Ordine dei Medici di Napoli e Provincia, tenutosi presso la Sala Consiliare della Città Metropolitana di Napoli a Santa Maria la Nova. L’intento è stato quello di condividere con altri esperti la questione dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle nostre vite e sulla nostra salute.

E’ stata la Dott.ssa Ornella Capezzuto, Presidentessa del WWF Napoli, ad aprire il 3° Seminario sul clima, questa volta dal titolo “Cambiamenti climatici e impatto sulla salute”, nella suggestiva cornice della Sala Consiliare della Città Metropolitana di Napoli a Santa Maria la Nova. Conclusione di un ciclo di 3 Seminari offerti a esperti, cittadini e istituzioni dal WWF, con lo scopo di fornire idee, dati, supporto ai tentativi di fronteggiare l’inquinamento e il cambiamento climatico che ne è sintomo.

Affrettandosi a ricordare i 50 anni del WWF, la Dott.ssa Capezzuto ha subito passato la parola a Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia, che ha sottolineato il gravoso impatto, derivante dall’aumento della popolazione mondiale, con previsioni per il 2050 di 9 miliardi 700 milioni di persone, che esercita su sistemi naturali e biodiversità. Perdita di biodiversità che significherebbe addentrarci in un prossimo futuro di insostenibilità.

Interessanti i dati scientifici e gli scenari climatici presentati dal Prof. Giorgio Budillon, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università “Parthenope” di Napoli, che ha evidenziato le previsioni di innalzamento delle temperature terrestri di 4-5 gradi per la fine del secolo. Lo stesso risultato si era registrato tra l’era glaciale e quelle interglaciale, spiega il professore, in cui però tale aumento si era osservato in un arco di migliaia di anni e non in diversi decenni, come presumibilmente accadrà. Gli effetti dei cambiamenti climatici si osservano anche nella tropicalizzazione del Mediterraneo e nel Mediterraneo, dove si incontrano pesci tropicali che prima non abitavano i nostri mari.

Dunque l’intervento del Prof. Gennaro D’Amato, Presidente della Commissione sulle variazioni climatiche, inquinamento atmosferico e allergologia respiratoria della World Allergy Organization (WAO) il quale ha spiegato che a Napoli ben 3 persone su 10 soffrono di allergia alla parietaria, ossia il 30% della popolazione soffre di sintomi allergici che vanno dalla semplice starnutazione a forme asmatiche più gravi. Un aiuto contro l’inquinamento potrebbe venire dall’aumento del verde nelle aree urbane, come le pinacee, le palmacee e l’ippocastano.

Infine la relazione del Dott. Franco Faella, fino allo scorso anno direttore del Dipartimento malattie infettive ed emergenze infettivologiche dell’ospedale del Colli di Napoli, il quale ha spiegato come il surriscaldamento globale, ma anche e non da meno la deforestazione, abbiano provocato la diffusione di zanzare, flebotomi, zecche e quindi di diversi agenti patogeni in aree geografiche che fino a quel momento ne erano risparmiate.

Durante l’incontro abbiamo rivolto le nostre domande alla Dott.ssa Capezzuto, Presidente del WWF Napoli.

Un anno dalla costituzione del WWF. Su quali fronti vi siete mossi?

«Ci siamo mossi veramente su tanti fronti: abbiamo fatto veramente tante cose, perché il WWF è un’associazione complessa, che lavora su tanti temi. Abbiamo lavorato sul verde, abbiamo lavorato nelle scuole, però abbiamo avuto come fulcro di tutta l’attività il cambiamento climatico. Perché dal cambiamento climatico deriva tutto: l’inquinamento nelle città che aumenta, i problemi della salute che affrontiamo oggi. Quindi sicuramente abbiamo avuto il cambiamento climatico come fulcro. Abbiamo fatto questi 3 Seminari, che oggi si chiudono con questo sulla Salute; e continueremo in realtà con questa idea, continueremo a far comprendere come il cambiamento climatico interessi tutta la nostra vita. Abbiamo lavorato sulla mobilità sostenibile: camminare a piedi, usare poco la macchina, usare i mezzi pubblici; e poi tante le campagne, tante le spinte e le istruzioni che noi possiamo dare. Abbiamo lavorato nel verde pubblico, perché come ci dirà anche il Prof. D’Amato, più verde c’è in città più la città sarà in grado di combattere l’inquinamento»

Il 2° seminario sul clima riguardava l’urbanistica, chiamando quindi in causa le Istituzioni. Avete ricevuto l’appoggio dell’Amministrazione nella realizzazione delle proposte?

«L’appoggio, come dire, la risposta c’è; la concretizzazione è difficile. E del resto perciò siamo qui, perché altrimenti il nostro compito sarebbe finito e ce lo dovremmo augurare, come dice il nostro Presidente onorario Fulco Pratesi. Però per adesso dobbiamo ancora lavorare, ancora tanto. Speriamo che con questo secondo mandato del Sindaco Luigi De Magistris si vadano a concretizzare più cose sul verde, su quello che riguarda il consumo di energia, sulla questione del porto, anche importante per il particolato e di enorme peso per l’inquinamento in città.
L’anno prossimo probabilmente il focus sarà sul verde, perché il verde in città è un po’ in cattive condizioni e noi vogliamo avere dei risultati più concreti»

Futuro immediato dopo questo 3° Seminario sul clima?

«Il futuro immediato: siamo sull’Amerigo Vespucci la settimana prossima; poi terremo un poco di attenzione sul mare; a settembre ricominciamo sulle aree verdi. E quest’anno avremo come impegno quello di andare nelle scuole, perché i ragazzi sono veramente il nostro obiettivo principale: dobbiamo formare loro, dobbiamo fare in modo che i ragazzi siano sensibili, lo devono avere dentro il rispetto per la natura, il rispetto del proprio futuro. Se lo si ha dentro da ragazzi, da grandi è tutto più facile. Probabilmente a noi, mi ci metto anch’io, perché io sono cresciuta dopo, non ce le hanno dette queste cose. I nostri genitori erano presi dall’euforia dello sviluppo economico e non si è capito invece che le cose dovevano essere regolate in un’altra maniera».

Camilla Esposito

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