Cilento: lupo abbattuto per vendetta. Forestali pensano ai bracconieri

SANZA – Il Corpo Forestale dello Stato, da mesi ormai, è di nuovo impegnato nell’operazione di controllo del Parco Nazionale del Cilento, che si estende per 180mila ettari, interessando circa 80 comuni del territorio.
Nella ronda per la salvaguardia del paesaggio naturale che custodisce il parco, sono impegnati 18 comandi, posti alla dirigenza dei lavori, e 70 unità mobili in azione, tutti uniti contro le attività di abusi edilizi, inquinamento, ma soprattutto contro il bracconaggio, che è la piaga più importante che affligge questa zona.

Ferdinando Sileo, comandante del Corpo Forestale della stazione di Sanza, Comune nel cilentano, fa sapere che solo l’anno scorso sono stati denunciati più di 30 cacciatori di frodo, provenienti soprattutto dal salernitano, dal napoletano, ma anche da Basilicata e Calabria.

Il Cilento è forse la più importante area naturale del Sud Italia: qui infatti si estende la macchia mediterranea che viene oggi brutalmente deforestata per far ‘crescere’ nuove abitazioni, spesso abusive, che sorgono appunto su terreni divisi e poi venduti al miglior offerente. Inutile dire che tutto questo porta poi a disboscamenti non autorizzati. Inoltre nel Parco vivono specie animali in via d’estinzione, come l’aquila ed il lupo.

Ed è proprio di ieri mattina la vicenda di un lupo brutalmente abbattuto con un colpo di arma da fuoco e la cui carcassa è stata trasportata poi nella rotonda di Piazza XXIV Maggio, dello stesso Comune di Sanza. L’episodio ha subito allertato gli inquirenti e le giubbe verdi, poiché di fianco al cadavere del povero animale è stato ritrovato, indirizzato proprio ad un forestale, un biglietto, che oltre a denunciare un presunto adulterio dell’uomo, minacciava lo stesso che avrebbe fatto la stessa fine del lupo ‘abbattuto’. Tuttavia la pista passionale è stata immediatamente esclusa, e si è pensato all’opera di vendetta di un bracconiere denunciato dall’uomo, o dal Corpo a cui appartiene.

Tutto ciò avviene perché nel parco che accoglie queste specie sono presenti anche molti esemplari di cinghiali che, come sappiamo, attirano l’attenzione dei cacciatori che spesso si cimentano in questa attività con armi illegali.

Carmela Landino

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