Chirurgia del Pancreas. Intervista al Dott. Carlo Molino

NAPOLI – È sicuramente uno degli organi meno conosciuti, ma fondamentale per la nostra vita. Con una struttura ghiandolare, è situato profondamente nell’addome. In un soggetto adulto ha lunghezza compresa tra 15 e 20 centimetri e un peso compreso tra 70 e 140 grammi.

Il cancro del pancreas può essere una malattia molto aggressiva, che si risolve nella maggior parte dei casi attraverso interventi chirurgici di asportazione in blocco del tumore. Ma cos’è il pancreas e a cosa serve? Lo abbiamo chiesto al Dott. Carlo Molino, Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di “Chirurgia del Pancreas” dell’AORN A Cardarelli di Napoli.

Dott. Molino, ci decrive questa ghiandola e le sue principali funzioni?

«Il pancreas è un organo retroperitoneale con una doppia funzione. Una esocrina, che si esplica attraverso la produzione degli enzimi pancreatici, necessari per la digestione; e una endocrina, attraverso la secrezione di insulina e glucagone, ormoni che regolano la glicemia.»

Quali sono le patologie più comuni a carico di tale organo e come vengono diagnosticate e curate?

«Le patologie piu frequenti sono le pancreatiti, generalmente su etiopatogenesi biliare o etilica e le neoplasie. La diagnosi si avvale della TAC, Risonanza Magnetica, ecoendoscopia e ERCP, Colangio – pancreatografia endoscopica retrograda. La cura è medica e conservativa nelle pancreatiti a eccezione delle pancreatiti infette o emorragiche, mentre per i tumori l’unica cura possibile è la chirurgia. Solo il 20% dei tumori pancreatici è resecabile.»

Quali sono gli esami più comuni da effettuare, per tenere sotto controllo il nostro pancreas?

«In merito a questo intendo sottolineare che la clinica deve indirizzare a effettuare esami specifici per valutare tale organo.»

Perché si arriva alla resezione totale o parziale del pancreas?

«La resezione parziale si effettua generalmente per i tumori. La resezione definita duodenocefalopancreasectomia è la resezione del duodeno insieme alla porzione cefalica del pancreas, mentre la pancreasectomia distale comprende la resezione del corpo e della coda ed è associata nei tumori alla splenectomia, la rimozione della milza. Esistono neoformazioni di altro tipo che possono non richiedere la splenectomia. La pancreasectomia totale si pratica quando la patologia in essere è diffusa a piu distretti. E siccome questo interessa tutto l’organo richiede per motivi di radicalità l’asportazione in toto.»

Scenari futuri nel trattamento dei tumori pancreatici?

«Da questo punto di vista, diversi possono essere gli scenari. Si va infatti da una maggiore conoscenza della genetica delle neoplasie pancreatiche alle recenti e innovative terapie ablative.»

Clemente Cipresso

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