Attivismo. Pranzo di beneficenza per Sea Shepherd

NAPOLI – Pranzo di beneficenza a favore di Sea Shepherd, tenutosi sabato 22 dicembre, presso ‘O Grin, in Via Mezzocannone. I progetti di Sea Shepherd sono stati esposti dagli attivisti dell’organizzazione, fondata più di quarant’anni fa nel 1977, ai clienti di ‘O Grin, il locale nel cuore del centro storico che offre un menù 100% vegetale. I clienti hanno pagato il pranzo solo € 6,00 di cui € 2,00 devoluti in beneficenza. Dalle 12:00 alle 16:00 hanno avuto la possibilità di chiacchierare con i volontari dell’organizzazione per la salvaguardia dei mari e raccogliere informazioni su come sostenere Sea Shepherd, fisicamente ed economicamente.
al termine dell’incontro abbiamo raggiunto Cristiana Vosa, coordinatrice Sea Shepherd del Sud Italia.

Cos’è Sea Shepherd?

«È un’organizzazione conservazionista internazionale che si occupa di proteggere l’oceano e le creature che lo abitano, per tutelare anche la vita umana e conservare il pianeta per le generazioni future. Interviene lì dove ci sono delle leggi che non vengono rispettate, anche in situazioni un po’ più estreme e pericolose. Ha una flotta di 13 imbarcazioni in tutto il mondo, che però sta aumentando, e questo richiede sempre un maggior impegno da parte dei volontari di terra per sostenere le navi. La cosa positiva è che anche le forze dell’ordine hanno iniziato ad appoggiare l’operato di Sea Shepherd. Ad esempio, nella campagna “Sola Stella” in Liberia, i militari africani salgono a bordo delle navi di Sea Shepherd, attraverso di esse intercettano i pescherecci illegali, poi li abbordano e li ispezionano.»

Che differenze ci sono tra volontari di terra e volontari sulle navi?

«I volontari di terra svolgono azioni per far conoscere l’organizzazione: teniamo presentazioni nelle scuole, ma anche eventi benefit come quello di oggi, per raccogliere fondi ed entrare in contatto con potenziali volontari. Per chi non può partecipare fisicamente, da terra, o sulla nave, c’è la possibilità di versare mensilmente una donazione per supportare le campagne che Sea Shepherd porta avanti e man mano verrà aggiornato su come i suoi soldi vengano utilizzati: è considerato un volontario a tutti gli effetti. Mentre i volontari a bordo sono quelli imbarcati, che partecipano effettivamente alle campagne.»

Quanto dura una campagna a bordo?

«Le campagne a bordo durano mesi, quindi si offre la propria disponibilità a partire per almeno un mese. Poi, in base alle esigenze, si valuta chi imbarcare e chi no; viene svolta una selezione prima della partenza. La nave può contare dai 30 ai 40 membri dell’equipaggio, a bordo si mangia vegano, non si beve e non si fuma. Riesce a funzionare bene perché ha una struttura gerarchica ben consolidata e ben rispettata da tutti, concetto fondamentale perché anche da questo dipende la buona riuscita di un’operazione.»

Come si svolge un’operazione, nello specifico?

«Sea Shepherd non può ispezionare e salire a bordo delle imbarcazioni, per questo è fondamentale la collaborazione con chi ha effettivamente questa autorità. Può però intercettare i pescherecci illegali, come nella campagna in Liberia. In Messico invece, nella campagna “Milagro”, i volontari tirano su reti illegali poste dai bracconieri che minano alla salvaguardia della Vaquita, in via d’estinzione. Questa focena è una vittima indiretta della pesca del Totoaba, la cui vescica natatoria è definita “droga dei mari”, valendo al grammo quanto la cocaina, ed è venduta al mercato nero cinese.»

Rosina Musella

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