Arte. “Saison[s]”, il docufilm tra vino e design

BORDEAUX – “Saison[s]: La storia di una creazione”, è il film-documentario del regista belga Jérôme de Gerlache, presentato alle ore 19:00 di martedì 19 marzo nell’auditorium “Thomas Jefferson” della “Cité du Vin”. Il docufilm racconta il legame tra l’elaborazione di un’annata di Stéphane Derenoncourt, vignaiolo in biodinamica, e la creazione del “Vino sospeso”, un originale oggetto in vetro progettato dalla designer Matali Crasset; la proiezione è stata seguita da un incontro con i principali attori, moderato da Jeanne Quéheillard, teorica del design. “Saison[s]” è il primo di una serie di eventi culturali che accompagneranno l’esposizione “Renversant!”, allestita dal 15 marzo alla Cité du Vin.

L’esposizione “Renversant! Quando arte e desing si impadriscono del vetro”, mette in scena le creazioni di artisti e designer francesi e internazionali: circa cento sorprendenti forme in vetro realizzate negli ultimi 20 anni, provenienti dall’industria, da gallerie e musei; pezzi unici o prodotti in edizione limitata, come la bottiglia a forma di stomaco di Fabrice Hyber realizzata nel 1993. Jérôme de Gerlache ha realizzato il docufilm appositamente per l’esposizione: nel corso di un anno, ha ripreso il lavoro viticolo di Stéphane Derenoncourt e della sua équipe, e l’evoluzione del progetto di matali crasset; due progetti convergenti costruiti sul concetto di biodinamica.

Stéphane Derenoncourt è vignaiolo-consulente: originario del nord della Francia, arriva nel bordelese nel 1982, guadagnandosi molto velocemente una solida reputazione internazionale; la sua attività si basa sulla coltivazione e produzione biodinamica, ovvero un approccio finalizzato a preservare l’identità dei luoghi, la naturalezza dei terreni e dei suoi prodotti. Il profondo significato armonico del concetto di biodinamica, ha stimolato la creatività di matali crasset, designer industriale di formazione. Originaria della Champagne, nei suoi progetti matali crasset mette in discussione l’evidenza dei codici abituali per meglio affrancarsene, nella sua continua ricerca di forme di rappresentazione inedite. Il suo progetto “Vino sospeso” è stato realizzato dal CIAV (Centro Internazionale dell’Arte del Vetro) di Meisenthal. L’oggetto vitreo, a forma di sfera, è ‘sospeso’ a un albero immaginario: una sorta di invito a conciliarsi con la natura, una rappresentazione innovativa del modo di sentire e gustare il vino attraverso un’immersione naturalistica extrasensoriale, come ha spiegato la designer: “Mi è sembrato subito evidente che per l’esposizione avrei dovuto realizzare un oggetto legato alla biodinamica: la forma scelta, permette contemporaneamente di sentire e gustare il vino, di ‘prenderlo’ spontaneamente. L’idea, in effetti, è di trovare se stessi, di dimenticare tutta la terminologia sofisticata sul vino ed essere insieme diversamente: avere i piedi per terra, la testa in sù.”.

L’oggetto, oltre a esprimere il concetto di biodinamica, è fortemente stimolante per gli esperti del settore, come ha spiegato Stéphane Derenoncourt: “Per me che conosco i codici della degustazione, gustare in questo modo è un po’ differente: si tratta di un oggetto sospeso nell’ambiente, e la biodinamica infatti è questo. Gustare il vino sul luogo di produzione ripreso nel film è stato molto toccante, poetico: si è immersi in una profonda riflessione filosofica e in un’esperienza decodificata.”.

L’esposizione “Renversant!”, luogo di allestimento del Vino sospeso e tutte le altre creazioni, sarà visitabile fino al 30 giugno.

Tullio Nese

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