Arte. Le opere di Paolo Valerio esposte a Cuba

La Habana – Nei suggestivi spazi del CENESEX, il Centro Nacional de Educacion Sexual della Capitale cubana, per tutto il mese di maggio 2019, sono esposte le installazioni e le sculture inedite dell’artista Paolo Valerio, aventi come tematica il gender e le gabbie di genere.

La mostra di Paolo Valerio, intitolata “Pluralità Identitarie, gabbie di genere e questioni di sentimento”, a cura di Raffaele Loffredo, si colloca nell’ambito di un protocollo d’intesa stipulato tra il centro di Ateneo SInAPSI dell’Università Federico II di Napoli e il Centro Nacional de Educacion Sexual CENESEX di Cuba, diretto da Mariela Castro.

L’esposizione rientra inoltre nelle attività delle “Giornate Cubane contro l’Omofobia e la Transfobia”, che si svolgeranno dal 7 al 25 maggio a L’Avana e Camaguey.

A seguito della grande mostra personale presso il Castel Dell’Ovo di Napoli (2016) e in seguito al Borgo Castello di Postignano in Umbria e dopo aver ottenuto un importante riconoscimento alla Biennale di Salerno (2018), Valerio plasma stavolta le sue creazioni in una nuova veste più scultorea, di minor formato, strizzando l’occhio al design contemporaneo; alcune di esse inoltre sono realizzate in situ dall’artista con materiali di scarto delle spiagge cubane.

La creatività rappresenta per Valerio un processo che implica passaggi, salti, in cui collegandosi al mondo infantile del gioco coglie l’esteticità dell’oggetto al di là del suo contestualizzato valore d’uso e/o del suo valore di ‘scarto’.

Risulta evidente l’attrazione dell’artista per le qualità e capacità intrinseche della materia di stampo poverista: le sue corde, cime, oggetti di scarto, plastiche spesso bruciate, vengono assemblate l’una dentro l’altra in reti di plastica, che simili a reti sinaptiche inglobano al loro interno funi, gomene e brandelli di plastica; sono quindi sinapsi, intese non a livello biologico come connessioni tra neuroni, bensì come punti di contatto, ma anche di blocco, difesa, aree dell’inconscio dove si evidenziano le vulnerabilità dell’Io rispetto ai contesti

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