Al-Sisi a Londra accolto da proteste e contestazioni. Ma lui: “Gran Bretagna non doveva sospendere i voli da Sharm”

LONDRA – Questa mattina, al numero 10 di Downing Street si è tenuto un incontro tra il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e il Primo ministro inglese David Cameron, per affrontare la differenza di vedute circa le motivazioni che avrebbero provocato l’esplosione in volo dell’aereo russo, precipitato a pezzi nel Sinai dopo essere partito da Sharm el Sheikh, nota località turistica egiziana.

Il 31 ottobre scorso, un’aereo della compagnia Kolavia Metrojet si è schiantato nella penisola del Sinai. Si trattava di un Airbus A-321 con 224 passeggeri a bordo, tutti morti, decollato alle ore 07:21 ora italiana da Sharm el Sheikh, e diretto a San Pietroburgo. Del volo 9268 si sarebbero perse le tracce circa 20 minuti dopo il decollo. Il governo egiziano, dopo aver indagato sulle possibili cause dello schianto, ha affermato che a provocarne l’esplosione in volo sarebbe stato un problema al motore, già denunciato qualche giorno prima dai piloti dell’A321 della compagnia russa low cost. Il disastro della Metrojet però è stato rivendicato come opera dello Stato Islamico, e anche l’intelligence americana pensa che a causarne lo schianto possa essere stata proprio una bomba piazzata a bordo del veicolo da qualche soldato dell’ISIS, con la complicità dei controllori all’imbarco. Questa ipotesi in particolare ha spinto molti governi, tra i quali quello inglese, a sospendere le tratte aeree in partenza e per la località turistica egiziana. La Gran Bretagna infatti ha annunciato che saranno sospesi tutti i suoi voli sul Sinai in risposta al timore che sia stato un ordigno esplosivo a provocare il disastro dell’Airbus russo.

Due mastodontici aerei da trasporto C-17 della Royal Air Force sono pronti a decollare dalla base di Brize Norton, vicino Oxford, per andare a Sharm el Sheikh a recuperare, in più voli, i 20.000 cittadini britannici rimasti bloccati da ieri nei resort egiziani in seguito alla decisione del Governo inglese: i due aerei faranno la spola, evitando di sorvolare la penisola del Sinai, tra Sharm e la base di Akrotiri a Cipro, suolo britannico, e da lì proseguiranno con voli normali per il Regno Unito. Una decisione, quella del Primo Ministro David Cameron, che però non è stata digerita da Al-Sisi, che ha affermato: “il governo britannico ha tratto subito delle false conclusioni in merito alla causa dello schianto”.

Al momento sembra risultare ancora un giallo lo schianto dell’aereo russo e nonostante l’incontro tra i due leader non pare si sia arrivato a un accordo comune. Cameron continuerà ad agire nell’interesse e la sicurezza del proprio Paese, mentre Al-Sisi, per alleviare la tensione, ha concluso affermando: “Noi non vogliamo correre”.

Da segnalare che la visita del presidente egiziano è stata fortemente contestata da numerose persone, che si sono radunate fuori Downing Street per protestare contro il mancato rispetto dei Diritti umani e le Libertà individuali in Egitto.

Iulia Nicoleta Dana

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