Adozioni internazionali. A Gaeta il primo sportello a sostegno delle coppie

GAETA – Mercoledì 8 febbraio, presso l’aula Consiliare del Palazzo Comunale di Gaeta, cittadina dell’area metropolitana di Latina, si è tenuta una conferenza stampa di presentazione per l’apertura dello sportello per le adozioni internazionali, il primo in tutta la provincia di Latina, che sarà aperto presso il Centro Servizi di Via Firenze 2. Prende cosi il via un servizio importante, reso possibile dalla collaborazione tra l’attuale Amministrazione comunale e l’associazione di Volontariato “Ernesto”. L’iniziativa è stata illustrata alla presenza del Sindaco Cosmo Mitrano, dall’assessore alle Politiche sociali Francesca Lucreziano, dalla Vice Presidente dell’associazione di volontariato “Ernesto” Olivetta dell’Olmo, e dalla volontaria Alessia Di Biase.

L’Assessore Lucreziano ha spiegato come, dopo un intenso percorso di formazione e sperimentazione sul campo svolto dai volontari, che gestiranno il servizio, è nata la volontà di concretizzare questo progetto a Gaeta. Il servizio offrirà alle famiglie di Gaeta e di tutta la provincia l’assistenza durante l’iter per le adozioni internazionali.

L’associazione di Volontariato Ernesto è nata nel 2003 a Imola grazie all’iniziativa di una coppia di genitori che, dopo aver realizzato il sogno di adottare un bambino, Ernesto appunto, si è impegnata nei confronti di tutti i bambini abbandonati. L’intento è quello di operare per la realizzazione dell’adozione internazionale, con esclusivo riferimento a minori in reale situazione di abbandono in Ungheria. Dal 2007 è in contatto con associazioni accreditate per le adozioni anche in Brasile e Bulgaria. Al riguardo abbiamo raccolto la testimonianza della volontaria Alessia Maria Di Biase, avvocato, impegnata in prima persona per l’apertura dello Sportello.

Quando nasce l’esigenza di aprire uno sportello per le adozioni internazionali a Gaeta?

«Nasce dal fatto che nella nostra zona, a Gaeta e in tutta la provincia, non c’è un punto di riferimento per le adozioni per le coppie che vogliono intraprendere il percorso dell’adozione, né per quanto riguarda l’assistenza della fase amministrativa, quindi la preparazione dei documenti per depositare la domanda di disponibilità presso il tribunale dei minorenni, né un ente che possa poi accompagnare la famiglia una volta ottenuto il decreto per l’adozione vera e propria».

Quali saranno i servizi offerti?

«I servizi messi a disposizione dallo sportello sono servizi di accoglienza e informazione sul mondo dell’adozione. Innanzitutto assistenza amministrativa, per quanto riguarda il deposito della domanda presso il tribunale di disponibilità, e poi tutta la fase amministrativa che riguarda l’adozione vera e propria. Sono messi a disposizione strumenti anche di ordine psicologico, come corsi di preparazione alla genitorialità per le coppie che intraprendono questo percorso, e una volta che i bambini entreranno fisicamente nel nostro Paese saranno organizzati dall’associazione dei corsi di sostegno alla genitorialità e dei progetti per l’inserimento del bambino nella nostra società».

C’è differenza burocratica tra adozione nazionale e internazionale? 

«Sì, ma è relativa sostanzialmente ai tempi. Paradossalmente l’adozione di un bambino italiano è più lunga e più difficoltosa rispetto a quella di un bambino straniero. Ovviamente all’estero c’è più richiesta di bambini adottabili perché parliamo di Paesi relativamente ricchi, dove non ci sono altri strumenti statali per poter sostenere questi bambini che per diversi motivi sono sottratti alle famiglie. In Italia invece abbiamo meno bambini e quelli sottratti alle proprie famiglie godono dell’aiuto dello Stato, della comunità civile e dei Comuni che mettono a disposizione strutture e servizi che si prendono cura di loro».

Qual è il percorso di una famiglia che desidera adottare un bambino?

«Il percorso che una coppia deve sostenere per adottare un bambino è fatto in primis da un percorso burocratico, fatto dalla raccolta di documenti: un lavoro certosino, perché il tribunale prima di emettere il decreto di idoneità deve essere certo che la coppia sarà adatta per poter far i genitori, quindi dimostrare di essere una coppia stabile sia emotivamente che economicamente, cioè in grado di poter accudire e crescere il bambino. Per quanto riguarda i requisiti sono quelli previsti dalla legge: innanzitutto c’è un limite per la differenza di età tra il genitore e il bambino; quindi limiti di ordine economico e requisiti di ordine psicologico, per dimostrare di essere pronti all’accoglienza di qualsiasi bambino, che sia maschio, femmina, piccolo o un po’ più grande, in ogni caso di un bambino che viene da un altro paese e non parla la propria lingua».

Emanuela Conte

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