A ‘caccia’ di cacca di orso in Norvegia

OSLO – “Chiediamo, ai turisti e a tutti coloro che amano e rispettano la natura, di raccogliere in questa stagione autunnale gli escrementi e i peli degli orsi bruni per consegnarli al NNS (Sorveglianza Natura Norvegese – ndr) della zona”. La singolare richiesta, che negli anni scorsi sembra abbia riscontrato un enorme successo tra i volontari, è parte di una campagna nazionale contro l’estinzione dell’animale e in teoria dovrebbe incoraggiare i turisti, gli escursionisti e i ‘cacciatori’ ad aiutare l’Ente ambientale norvegese nella stima del numero di orsi bruni ancora presenti in Norvegia. La campagna è stata lanciata dall’agenzia Rovdata, un ufficio di ricerca ambientale che fornisce i dati per il censimento animale al NNS e che monitora lo stato della fauna selvatica.

I turisti, gli escursionisti e i cacciatori che esplorano la natura norvegese, se interessati, non dovranno fare altro che raccogliere la cacca degli orsi bruni, rispettando tuttavia una procedura necessaria al fine di non rovinare i campioni raccolti: è importante evitare di toccare il campione di cacca o di peli, in modo tale che esso non contenga altro che il DNA dell’animale, pertanto si raccomanda di utilizzare sacchetti di plastica; il campione raccolto deve essere conservato in un luogo fresco e asciutto, può eventualmente anche essere congelato prima di essere consegnato all’agenzia NNS più vicina; Chi non ha familiarità con la cacca dell’orso bruno, può leggere e visualizzare le caratteristiche di colore e forma pubblicate nello speciale volantino intitolato “Un buon esempio di come sembra”, in distribuzione presso le agenzie NNS.

Analizzando i campioni degli orsi e il loro DNA, gli scienziati potranno stabilire quanti animali sono presenti in una determinata area, riconoscendone anche il sesso e l’età. Al riguardo, il censimento dello scorso anno ha mostrato purtroppo una drammatica diminuzione della popolazione degli orsi bruni in Norvegia, nonostante siano liberi di prosperare in molte zone del Paese: solo 136 individui, dei quali 54 femmine e 82 maschi. Dunque non c’è altro che incrociare le dita e sperare di raccoglierne tanta.

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