Egitto. Per la Festa del Sacrificio arrestati 11 presunti omosessuali

CAIRO – Nella capitale egiziana, mentre si celebrano i giorni dell’Eid al Adha, le forze di polizia hanno arrestato 11 uomini accusati di offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro. Secondo la testata nazionale egiziana Al Ahram, gli uomini sono stati trovati in due appartamenti di Agouza, un sobborgo di Giza, mentre adoperavano dei giocattoli sessuali. Si suppone che il gruppo di arrestati sia parte di una rete ben più ampia di omosessuali che adescano clienti tramite i social network.

Gli arresti di questi giorni sono parte di una campagna mirata, programmata proprio per il periodo dell’Eid, la festa del Sacrificio, in cui sono state fermate anche molte donne colte in flagranza di reato di prostituzione. Arrestati, nei giorni di festa, anche molti proprietari di locali che non disponevano dei permessi necessari per i propri esercizi commerciali. Secondo un report di BuzzFeed, il governo egiziano ha intensificato il controllo delle reti social già dallo scorso anno, proprio per scoraggiare la prostituzione online. In particolar modo gli omosessuali sono stati uno dei target più colpiti dal severo sistema di controllo governativo, tanto che qualche giorno fa l’applicazione di gay dating Grindr ha inviato un messaggio ai propri utenti, allertandoli sul pericolo di infiltrazioni del governo all’interno del proprio sistema di messaggistica istantanea per tendere trappole agli omosessuali e trarli in arresto. Sebbene non ci sia una legge specifica che vieta l’omosessualità in Egitto, continua l’escalation di arresti di uomini, molti di essi solo presunti gay, motivata dall’accusa di “incoraggiamento alla depravazione”.

Tra i casi di arresto più eclatanti e ‘umilianti’, ricordiamo l’episodio del dicembre scorso, quando la giornalista Mona Iraqi, dell’emittente egiziana Al Qahira wa Al Nas, riprese in diretta l’irruzione della polizia in un bagno turco cairota, luogo in cui furono tratti in arresto 26 uomini accusati di praticare atti omosessuali. Gli uomini furono processati e giudicati non colpevoli, mentre la giornalista è stata recentemente condannata a sei mesi di prigione per diffamazione e diffusione di notizie false.

By Margherita Sarno

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