Egitto. Ex Presidente Morsi in pericolo: “Tentano di avvelenarmi”

IL CAIRO – Durante l’udienza tenutasi nel tribunale della Capitale egiziana sabato 8 agosto, l’ex Presidente egiziano Mohammed Morsi, deposto nel luglio 2013 e da allora in stato di detenzione, ha dichiarato di aver smesso di mangiare in prigione, temendo per la sua vita.

L’ex presidente Morsi si è rivolto alla Corte asserendo di aver assistito a cinque incidenti in prigione che avrebbero attentato alla propria vita, in particolare ha dichiarato: “Se avessi consumato il pasto portatomi dalle guardie il 22 luglio sarei morto”. L’ex presidente ha richiesto inoltre una visita da parte di una commissione medica esterna e indipendente, che possa verificare e seguire per la durata di tutta la detenzione i suoi bassi livelli di zucchero nel sangue, pretendendo anche un incontro con il suo team di legali per esporre le sue convinzioni in merito agli incidenti che avrebbero minato la sua incolumità.

Morsi, eletto democraticamente presidente dell’Egitto nell’anno 2012, sta affrontando una serie di processi con svariati e gravi capi di imputazione, tra i quali l’accusa di evasione di massa degli attivisti dei Fratelli Musulmani, per la quale imputazione è stato condannato a morte due mesi fa. È anche accusato di spionaggio: per questo motivo, eventualmente la sua condanna a morte venisse sospesa o non applicata, dovrebbe scontare la pena del carcere a vita. Ad aprile era stato inoltre giudicato colpevole di aver applicato detenzioni forzate e torture ai manifestanti delle proteste svoltesi nell’anno 2012, al termine delle rivolte popolari della cosiddetta ‘primavera araba’, con relativa condanna a 20 anni di carcere da scontare in una prigione di massima sicurezza.

Da segnalare che tutte le sentenze finora emanate a carico di Morsi sono soggette al riesame in Corte d’Appello, fino ad allora l’ex presidente egiziano potrà sentirsi al sicuro dietro le sbarre. Forse.

By Pietro Colacicco

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