Giappone: conferenza ONU per ridurre disastri ambientali

SENDAI – In Giappone, dal 14 al 18 marzo, si terrà la Terza Conferenza mondiale dell’ONU sulla riduzione dei rischi di disastri ambientali. Saranno presenti circa un centinaio di rappresentati degli Stati membri dell’ONU, organizzazioni non governative internazionali, esponenti della comunità scientifica e accademici che si confronteranno per trovare una strategia che migliori la capacità di resilienza dei territori a rischio, incrementi lo sviluppo sostenibile e riduca i danni ambientali in caso di calamità.

La scelta della sede della Conferenza, ovvero la città di Sendai, non è casuale: nel marzo 2011 è stata la città giapponese maggiormente colpita dal terremoto, dallo tsunami e dall’emergenza nucleare. In vista della Conferenza, il premier giapponese Shinzo Abe ha già anticipato che incrementerà l’impegno finanziario del Paese nell’ambito della prevenzione dei rischi di eventi catastrofici e nella ricostruzione delle aree distrutte dai disastri ambientali. Inoltre si impegnerà a combattere l’emergenza nucleare che non è ancora del tutto scomparsa. In merito, si è espresso anche il sindaco della città di Sendai, Emiko Okuyama, che ha detto: “non si era mai verificato che una città con oltre un milione di abitanti venisse colpita da un terremoto di magnitudine 9.0 e da uno tsunami. Di conseguenza, sento come un impegno quello di trasmettere le lezioni imparate attraverso la nostra difficile esperienza alle generazioni future, in Patria e all’estero”. Proprio l’11 marzo c’è stata la commemorazione del triplice disastro di Fukushima costato la vita a circa 18.500 persone. In questa occasione è stata menzionata la Terza conferenza mondiale ed è stato ricordato il suo scopo: concordare un nuovo piano d’azione, più efficace che sostituirà quello adottato nella conferenza mondiale del 2005, che indicherà gli obiettivi più importanti e i settori prioritari in cui agire  per i prossimi quindici anni.

Analizzando i recenti studi dell’UNISDR, cioè Ufficio dell’Onu per la riduzione del rischio, emerge che nell’ultimo decennio i costi che derivano dalle conseguenze delle catastrofi sono aumentati, perciò è necessario investire nella prevenzione, nella pianificazione e nella gestione delle calamità. In merito, si è espresso il capo del Dipartimento della Protezione civile italiana, Franco Gabrielli, il quale parteciperà  alla Conferenza lunedì 16: “In materia di politiche di riduzione dei disastri non ci sono modelli unici che possano andare bene per tutti gli Stati. Ogni Paese deve adottare le strategie migliori in base alle proprie priorità e necessità, ma fondamentale è una forte e comune strategia di intervento prospettico per la riduzione dei rischi a livello globale”.

By Ilaria Nebulosi

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