UNICEF: allarme istruzione in Siria

GINEVRA – Durante la conferenza stampa del 6 gennaio 2015, l’UNICEF ha rivelato numeri spaventosi in seguito all’interruzione dell’istruzione siriana per causa bellica.

Il briefing per la stampa, indetto a Ginevra il 6 gennaio 2015 dall’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ha fatto emergere che dopo l’ultima analisi svolta in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, in Siria si possono stimare tra 2,1 e 2,4 milioni di bambini che non vanno a scuola o non la frequentano regolarmente. Il portavoce dell’UNICEF, Christophe Boulierac, ha informato la stampa anche sull’interruzione dell’istruzione di ben 670mila bambini di scuola primaria e secondaria che, a seguito della recente chiusura delle scuole nei governatorati di Ar-Raqqah e Deir el-Zor e in zone della campagna di Aleppo, non riprenderanno la propria formazione prima della modifica ai programmi scolastici, stabilita da un decreto emesso a dicembre dallo Stato islamico e volta a favorire l’aggiornamento degli insegnanti sulla sharia, letteralmente “la via da seguire”.

Nel 2015 si prospetta ancora un duro colpo all’istruzione siriana, già duramente scossa nell’anno precedente da circa 68 attacchi contro le scuole in tutto il Paese. Attacchi che da gennaio a dicembre hanno colpito più di 8 milioni di bambini tra residenti e rifugiati nelle aree limitrofe.

L’UNICEF dunque ha rinnovato con maggiore urgenza il suo invito alle parti in conflitto circa la loro responsabilità sulla protezione di bambini e le infrastrutture civili. Visto che sui bambini siriani incombe ormai una minaccia all’istruzione scolastica, oltre che alla loro sicurezza e al benessere, che il 10 dicembre 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha definito Diritti imprescindibili nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

By Miriam Lanzetta

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